Prosegue per Caterina Dallera, atleta lombarda tesserata per la società Polisportiva Punto Nord, una stagione strepitosa.
Un anno ricco di appuntamenti internazionali nei quali la “tigre” (così soprannominata dai compagni della squadra nazionale) ha collezionato una serie di importanti risultati, fino a raggiungere un quarto posto individuale ai recenti Campionati Mondiali Junior in Turchia.
Seguita ormai da due anni dal tecnico Maurizio Todeschini, anche consigliere e responsabile tecnico della squadra regionale lombarda.
Leggiamo ora le loro parole!
Caterina
Caterina, come ci si sente al ritorno da questa esperienza? Ti senti ancora più motivata?
Sono felicissima! Ho raggiunto un grande obiettivo che non era per niente scontato. Solo dopo aver fatto analisi delle gare con il mio allenatore Maurizio Todeschini (Tode) mi sono resa conto di ciò che sono riuscita a fare…qualcosa di incredibile!
Sono più consapevole delle mie capacità e ho maggiore fiducia in me stessa. Sono davvero fiera di come ho affrontato queste gare sia fisicamente, ma soprattutto mentalmente: temevo che le emozioni avrebbero preso il sopravvento e invece sono riuscita a gestirle molto bene.
La grande sorpresa sono state le gare in bosco. La long è andata benissimo: sono riuscita a fare esattamente ciò che ci eravamo detti e una 20esima posizione è un sogno, miglior risultato femminile italiano nella long ai Jwoc (campionati mondiali junior) di sempre; per finire il nono posto nella staffetta (anche qui miglior risultato femminile italiano ai Jwoc di sempre ) con le mie fantastiche compagne Martina Rizzi ed Anna Pradel.
L’esperienza in sé poi è stata bellissima: siamo davvero una squadra fantastica, non esiste modo migliore per lasciare la nazionale junior. Ora mi sento motivata e non vedo l’ora di pianificare la stagione futura.
E’ stato un anno molto ricco di trasferte per te: i primi appuntamenti con i “grandi”, EOC e WOC, quando hai conquistato la finale sprint, e quest’ultimo appuntamento internazionale ai JWOC in Turchia dove hai fatto benissimo nella distanza sprint, ma anche nelle prove in bosco. Raccontaci qual è stato il momento più bello e quale la più grande soddisfazione.
La più grande soddisfazione l’ho ottenuta sicuramente ai Jwoc. Era l’obbiettivo dell’anno e rispetto agli Eoc e Woc, dove mi presentai al via senza alcuna aspettativa, in Turchia volevo fare bene. Puntavo alla top 10 anche se in realtà con il mio allenatore non abbiamo mai parlato tanto di numeri. Volevo fare una bella gara, arrivare al traguardo soddisfatta e certa di aver dato il massimo. Posso dire di avercela fatta.
Naturalmente la sprint relay a Neuchatel (Europei assoluti) e la finale a Terezin (Mondiali assoluti) sono state grandissime soddisfazioni. Non mi aspettavo di arrivare così in alto: sono diventata abbastanza costante nelle mie performance, ma non faccio gare pulite, nella media 30 secondi di errore riesco sempre a piazzarli. Per questo motivo sono stata molto sorpresa dopo la gara in Turchia, perché praticamente non ho sbagliato nulla!
Da quanto tu e il tuo tecnico preparavate questa stagione? Cosa è cambiato quest’anno nella tua preparazione? Raccontaci cosa, secondo te, ha fatto la differenza.
Abbiamo pianificato la stagione appena finita l’ultima coppa Italia l’autunno scorso. Abbiamo deciso di mantenere i 5 allenamenti settimanali, ma di aumentarli in durata e di crescere col volume. Quando mi ha detto che avrei dovuto correre i fondi di 90′ per tutto l’anno ammetto di aver avuto un momento di panico: l’idea di correre da sola, al buio, al freddo, a Milano (dove non è per niente bello correre) mi aveva sconfortato. Quando però sono riuscita a completarli per la prima volta mi sono sentita davvero forte. Non credo di aver fatto nulla di speciale: sono stata costante… non ho quasi mai saltato allenamento e ho avuto fiducia in quello che diceva il mio coach. Sicuramente una delle chiavi è stata non essere incappata in infortuni, appena sentivo un minimo dolorino lo dicevo e così magari mi riposavo un giorno in più, ma evitavo conseguenze. Per questo sicuramente devo ringraziare Tode che evidentemente sa quel che fa. Devo anche ringraziare tutti gli junior della nazionale che sono stati una grande motivazione ad allenarmi, gli elite con cui ho condiviso le esperienze nel mondo dei grandi e i CT della Nazionale che ci hanno sostenuto.
Cosa ti aspetta ora? Ci sono altri obiettivi per quest’ultima parte di stagione?
Mi aspetta la coppa del mondo in Cansiglio e le gare sprint WRE in Danimarca a fine Ottobre dove c’è la possibilità di migliorare ulteriormente il mio ‘world ranking’ e vedere i terreni del prossimi WOC.
Se vuoi, per concludere, raccontaci qualcosa di te o una piccola curiosità che ancora gli orientisti non sanno!
Il giorno della gara sprint in Turchia appena arrivata in quarantena volevo mettere il pettorale sulla maglia da gara dell’Italia e mi sono resa conto di averla dimenticata in hotel. Sono andata leggermente in crisi. Ho iniziato a dirmi: ma se non riesci nemmeno a preparare una borsa come pensi di poter fare una bella gara? Poi mi sono sfogata un po’ e sono riuscita a ritrovare la calma. Per fortuna Francesco Mariani (Campione del mondo al maschile nella stessa prova in Turchia) aveva anche la maglia da bosco e quindi ho corso con la sua.
Maurizio
Quanto prima si inizia a preparare questi appuntamenti internazionali?
Con Caterina abbiamo cominciato a parlare dei Jwoc 2021 già ad ottobre/novembre 2020 quando abbiamo pianificato la stagione: tutto quello che si sarebbe fatto quest’anno doveva essere funzionale all’obiettivo, senza pregiudicare la sua crescita graduale che la dovrà portare ad essere competitiva nella categoria Elite nei prossimi anni. Ad esempio gli europei assoluti erano stati pianificati per poterla abituare a gestire la pressione di un grande evento e quando c’è stata la possibilità di fare i mondiali assoluti non ho avuto nessun dubbio che potesse essere un’altra buona esperienza, entrambi però dovevano essere affrontati con la giusta mentalità.
Mi piace sottolineare come la pianificazione (ed anche la programmazione degli allenamenti) sia stata molto elastica ed adattabile ai vari imprevisti: in periodo Covid19 con le gare che vengono rimandate e/o annullate, quarantene e problemi vari questo è stato un elemento fondamentale per riuscire a performare al momento giusto. Chiaramente non abbiamo fatto un anno intero a pensare quotidianamente ai Jwoc: ci siamo sempre dati degli obiettivi a breve termine nel corso dell’anno; la preparazione un po’ più specifica è cominciata un mese e mezzo prima.
Come avete fatto a gestire e preparare sia la sprint che le gare in bosco?
– La preparazione tecnica più specifica in realtà è stata fatta solo sulla distanza Sprint, ma ci sono stati sicuramente degli accorgimenti per riuscire a farla performare anche nella Long: questo semplicemente vuol dire che la quasi totalità degli allenamenti in carta dell’ultimo periodo sono stati sprint.
-Dal punto di vista atletico ho cercato di fare in modo che potesse “reggere” tutta la settimana ed sapevo che la sua predisposizione per le lunghe distanze potesse aiutarla a fare degli ottimi intertempi nelle tratte più corribili.
-A livello di tattica abbiamo parlato di come affrontare le varie gare anche grazie al materiale datoci dai tecnici della Nazionale (Maria Chiara Crippa e Stefano Raus): ad esempio per la Long, semplificando, avrebbe dovuto fare in sicurezza i punti più tecnici, mentre le tratte più facili spingere forte di corsa e così è stato.
– Ultimo punto (ma non per importanza), su cui abbiamo lavorato, è stata la gestione delle emozioni e delle aspettative in un grande evento.
Questi quattro punti sono stati sviluppati cercando di essere il più equilibrato possibile, cioè, senza estremizzarne uno a discapito di un altro e cercando di costruire le basi per le prossime stagioni.
Da quanto preparate questa stagione?
Semplice. Da quando, un paio di anni fa, ho cominciato a seguire Caterina. Questa stagione è stata di preparazione a quelle future, in cui dovrà confrontarsi con gli “adulti” e credo ci arrivi nelle migliori condizioni.
Da allenatore ti saresti mai aspettato questi risultati?
Sinceramente sì. Nella sprint aveva fatto un 35esimo posto ai mondiali assoluti, quindi verosimilmente poteva valere una top 6 a quelli junior; da notare tra l’altro che tutte le prime sei avevano fatto almeno un grande evento elite quest’anno, quindi avevo un metro di paragone per poter ipotizzare il risultato.
Nella qualifica middle non avevo nessuna aspettativa, è la disciplina dove ha più difficoltà e non era sicuramente tra gli obiettivi una finale A (in realtà è stata mancata per soli 40″).
Nella long, dove probabilmente ha stupito di più, pensavo potesse avere potenzialità da top 30 se avesse rispettato la nostra tattica (e così è stato) perchè immaginavo che a livello atletico valesse le migliori junior al mondo, mentre avrebbe pagato nelle parti più tecniche. E’ arrivato addirittura un ventesimo posto ed è stato sicuramente piacevole aver leggermente sbagliato il pronostico. Per la staffetta invece non avevo aspettative ed ho pensato solo a godermi la gara.
Queste mie aspettative non sono mai state esplicitate con Caterina prima delle gare, le ho detto a quali gare si poteva puntare (sprint e long) senza creare pressioni da parte mia sul risultato.
Sicuramente questi Jwoc sono stati fantastici per Caterina con un diploma e tre migliori prestazioni italiane femminili ad un Jwoc su quattro gare. Spero ripaghi tutto il suo impegno e soprattutto l’avermi sopportato per due anni (e credo mi dovrà sopportare ancora per un bel po’).
Adesso tocca alle prossime atlete italiane superare quanto Caterina ha fatto in questi Jwoc e spero ci possano riuscire presto.