Lanternino   news
 
11-05-2004
TERZA PROVA TROFEO LOMBARDIA MBO
 
di Stefano Galletti
 
E venne il giorno del fango...
Non si poteva nemmeno sperare diversamente. Il tempo inclemente che per tutta la settimana antecedente la gara aveva bersagliato il nord-ovest d’Italia non lasciava spazio ad incertezze: sarebbe stato il fango a fare da protagonista nella terza prova del Trofeo Lombardia di mountain bike orienteering. Non è rimasto allora che scrutare il cielo, sperando che oltre all’”acqua sotto” Giove Pluvio risparmiasse almeno l’”acqua sopra”: ed è stato così, dato che il temuto acquazzone si è scatenato solo in serata, a tenzone conclusa. Vero è che i bikers nascondono dentro il proprio cuore una certa dose di masochismo: chi non si è immedesimato per un momento con le vicende del ciclismo epico, un attraversamento della foresta di Aremberg, un Vito Di Tano campione del mondo di ciclocross nelle campagne di Saccolongo... Fatte le debite proporzioni, nessuno dei 75 partenti si è tirato da parte e tutti hanno affrontato il terreno con determinazione pari a quella dei campioni delle due ruote. E se i più sgamati hanno passato le ore della vigilia a predisporre copertoni da fango, freni da fango e pressione delle gomme... da fango, i meno tecnologici hanno badato a commettere meno errori possibile: perchè nemmeno i pneumatici più performanti mettono al riparo dall’errore di percorso che al primo punto fa perdere 10 minuti ed con essi ogni speranza di vittoria!

La prima immagine che resta impressa nella mente: la determinazione e gli incitamenti reciproci dei concorrenti nell’attraversamento di alcuni sentieri dove si poteva solo scegliere tra 30\40 centimetri di fanghiglia (primo:liberare i piedi, secondo: liberare la bici) o una pari quantità di acqua esondata dalle paludi limitrofe (primo: evitare gli ostacoli nascosti, secondo: evitare tuffi a corpo morto) la seconda immagine: la coda (in alcuni momenti si poteva proprio parlare di “coda”) di concorrenti a fine gara davanti al tracciatore Giuseppe Ceresa... atleti arrabbiati? Ma niente affatto! Quando i percorsi sono come quelli realizzati sulla mappa di Villaguardia-Gironico, non resta che congratularsi con chi è riuscito ad amalgamare tratte tecniche e zone scorrevoli (non di solo fango, in effetti, si è vissuto...), zone atleticamente impegnative e molteplicità di scelte orientistiche gli orientisti sanno apprezzare il lavoro di un tracciatore e molti hanno voluto rendere una testimonianza immediata. L’Orienteering Como lascia così “riposare” nel 2004 la bella carta di Lurate senza rimpianti, visto che l’impianto cartografico di Villaguardia ha vissuto un debutto senz’altro vincente.

La categoria HA ha vissuto del remake della recente sfida (in H35) tra Giorgio Paoli (Or. Pergine) ed Alberto Refaldi (Acli Unione Lombarda) ai campionati italiani di Caldonazzo. Se in Trentino è stato il lombardo ad avvantaggiarsi subito aggiudicandosi il titolo, qui Paoli si è preso la rivincita vincendo con oltre 3 minuti di margine sugli altri atleti del giro nazionale Giancarlo Contin e Augusto Dal Moro (secondo e quarto, Team Gasparotto) e Stefano Batticci (terzo, Cai XXX Ottobre) quinto posto per il ticinese Michele Guglielmetti (MB Viggiù) e sesto per il valdostano Alberto Bethaz (GSV Grand Paradis). In DA vince Nadia Galimberti (Punto Nord Monza) con 8 minuti di vantaggio su Tatiana Brambilla (Tumiza Chiari) e Pandora Segre (Lombardia Orienteering): una sfida tra Nadia ed il marito Eugenio Pessina (tra i primi in H35) forse non avrebbe un esito così scontato. Ancora Punto Nord in D35, con Cristina Turolla vincente su Laura Rossi (Nirvana Verde), mentre in H45 Renato Martinetto (Matteotti Doc) precede il corregionale Alessandro Malusardi (Orientamondo). Le altre categorie sono tutte appannaggio della famiglia Shutkovsky: Julia in D18 e Denis in H18 hanno imparato bene da papà Eduard, il quale a sua volta vince in H35 in quest’ultima categoria solo Giuseppe Magenes (Pol. Besanese) riesce virtualmente a tenerne la scia giungendo secondo a poco più di un minuto. Per gli altri, a cominciare da Stefano Brambilla (Acli Unione Lombarda), i distacchi vanno da 5 minuti in su.