Lanternino   news
 
30-03-2004
SECONDA PROVA DEL TROFEO LOMBARDIA
 
di Stefano Galletti
 
Orienteering è: una buona mappa, percorsi capaci di tenerti sempre al limite, una partecipazione agguerrita, qualificata e stimolante. Barni 28 marzo 2004, appunto. La seconda prova del Trofeo Lombarda 2004 andata in scena in provincia di Como ha avuto, almeno dai giudizi ricavati a fine prova nel “parterre”, tutte queste caratteristiche. E se sui primi due punti la mano dei ragazzi dell’IK Prato (mappa e percorsi a cura di Mario Ruggiero e Giaime Origgi, direzione gara a cura di Massimo “whites” Bianchi) è stata determinante e vincente, alla partecipazione qualificata hanno pensato gli atleti provenienti come al solito da Lombardia, Piemonte e Liguria, ma anche gli altoatesini del Terlaner Orientierungslaeufern, i valdostani del GSV Grand Paradis, i trentini del Crea Rossa sotto la guida di Giancarlo Gozzer e i solandri del GS Caleppiovinil con Giancarlo Dell’Eva e Giuseppe Bezzi, per non parlare delle tute dell’US Primiero, del Cus Padova, della Forestale, dell’Orienteering Mezzocorona, i friulani del NordestTarcento, qualche rappresentante dell’Orienteering Pergine dell’Erebus Vicenza e dell’Orienteering Piné, e poi le forti compagini ticinesi (Scom Mendrisio e Gold Savosa su tutti) e qualche altro atleta straniero un po’ isolato ma, come si vedrà, per niente sperduto… e se mi sono dimenticato qualcuno faccio ammenda fin d’ora.

Una caratteristica che forse è sfuggita ai partecipanti: molte categorie hanno corso una “mass start”! Non ve ne siete accorti? Eppure non può essere che così: mai prima d’ora, guardando le classifiche, mi era capitato di vedere così tante categorie decise con pochi secondi di scarto, con continui capovolgimenti di fronte nel corso della gara (e ciò non è dovuto ai problemi occorsi con le stazioni di controllo che hanno mandato “un po’ insieme” gli split time, ma ad un effettivo susseguirsi di concorrenti in testa alle varie gare): è come se in tante occasioni il vincitore abbia prevalso solo allo sprint finale, avvantaggiandosi magari nelle strette viuzze e nei portici e passaggi angusti del paese ospitante. Ed era una “lunga distanza”!

Da dove cominciare allora? La mia personale scelta va alla categoria H55 nella quale Walter Gruber (TOL) e Carlo Nessi (Or. Como) si danno gran battaglia da metà gara alla fine dopo un inizio un po’ tentennante dell’altoatesino, che finisce per prevalere solo negli ultimi metri. Ho scelto H55, ma potevo scendere di un solo lustro e dire H50, con Giancarlo Dell’Eva (Caleppiovinil) e Riccardo Brambilla (Tumiza Chiari) a scambiarsi sorpassi per tutta la gara dopo una fugace apparizione in testa del luganese Vincenzo Pellegrini uscito dalla lotta per il primato per un solo errore alla terza lanterna. Ma se fossi sceso ancora di un lustro? In H45 Renato Martinetto (Matteotti Doc) e Giovanni Faetanini (AAA Genova) scaldano i motori in previsione di un annata rovente: solo 26 secondi tra i due alla fine (anche qui con continui sorpassi) e poiché il terzo si chiama Stefano Zonato (Erebus Vicenza) ed è stato in testa fino a metà gara, non è che i primi due possano rifugiarsi in futuro in un duello “privato”. E se fossi sceso … basta! Ancora? Si, ancora! Se fossi sceso ancora di un lustro: H40 con Stefano Bisoffi e Luigino Zanella (Cus Torino) a chiudere in una morsa Ivan Civera (S.Alessandro Koala, secondo posto alla fine) e tutti e tre sono in un solo minuto, e solo un computer potrebbe tenere il conto degli avvicendamenti al vertice della gara.

Le ragazze prendono nota e non stanno a guardare: in D35 il finale dice Ornella Maffetti (Sesto 76 Lisanza) su Cristina Elli (Unione Lombarda) a 35 secondi e Oxana Shutkovskaya (Or. Como) a 86 secondi ma se andaste a vedere cosa raccontano gli split time, ad esempio quelli della dodicesima lanterna (a due terzi di gara) vedreste un bell’ex-aequo in testa, con la sestese che riesce a mantenere la testa nonostante il ritorno fortissimo della milanese, e le altre terminano comunque vicinissime, a distacchi che in genere fanno parlare di “corsa molto combattuta” (in questa categoria a 5 minuti dalla vincitrice si lotta per restare nelle prime nove della classifica). D18: bellissima la vittoria di Noemi Fraccaroli (Tumiza Chiari) che riesce a regolare di pochissimo Camilla Pedrazzi (Gold Savosa) ed Elena Guglielmetti (Gold Savosa): non me ne vogliano le squadre ticinesi ma non sempre nelle nostre gare vediamo una vittoria davanti alle vostre squadre giovanili sempre preparatissime. D12: vince alla fine Nadia Anzola (Interflumina) con 18 secondi su Julia Shutkovskaya (Or. Como). Dimenticavo: anche in queste categorie l’avvicendarsi al comando è continuo per tutta la gara, come lo è in DC dove Ivana Luppi (Tumiza Chiari) prevale di 33 secondi su Rosita Tettamanti (Scom Mendrisio), e nell’HB con Andrea Rebora (Varese Orienteering) su Remo Madella (Unione Lombarda) per 42 secondi. E con questo sono finite le sole gare con esito in un solo giro della lancetta dei secondi!

Le altre sono meno combattute? Giudicate da soli.
90 secondi dividono Daniela Guglielmetti (Gold Savosa) e Bea Arn (Scom Mendrisio) in D45, con Lucia Bragagna (Or. Mezzocorona) e Annamaria Abram (Crea Rossa) a duellare per il terzo posto per dovere di “cronaca regionale” citerò il settimo posto di Alberta Marino (Vivaio) in mezzo ad avversarie di così alto valore.
90 secondi dividono Roberto Dallavalle (Caleppiovinil) e Mario Metzler (Gold Savosa) al termine di una tiratissima H16 nella quale Andrea Della Vedova (Pol. Besanese) è terzo dopo essere stato al comando fino a tre quarti di gara.
90 secondi (ormai ho messo il pilota automatico) dividono Rudi Mair (TOL) da Angelo Bozzola (Punto Nord Monza) nella consueta “super H35” con Moritz Etter (S.Alessandro Koala), Eduard Shutkovsky (Or. Como) e Corrado Arduini (Interflumina, al quale assegnamo comunque un primo posto ad honorem per tutti i giovanissimi che continua a guidare alle gare) al terzo, quarto e quinto posto … e forse Marco Giovannini (Unione Lombarda) pensa “ma tutti costoro non dovrebbero fare l’H40?” perché è lui il primo vero H35 al sesto posto.

Detto delle vittorie un po’ meno al calor bianco di Selina Metzler (TOL) in D14 su Ludovica Rizzello (Sesto 76 Lisanza), di Jutta Torggler (TOL) in D16 sulle compagne di squadra dell’Unione Lombarda Federica Ferrari e Martina Ambrosanio, di Annamaria Riva (Pol. Besanese) su Maria Elena Liverani (Cus Torino) e Lucia Sacilotto (Unione Lombarda) in D40… a proposito, quanti titoli italiani fanno solo queste tre atlete? Di Michela Titoli (Punto Nord Monza – DB), Simone Benini (Pol. Besanese – H12), Stefano Bielli (Sesto 76 Lisanza – H14), Luca Dallavalle (Caleppiovinil – H18) ed Emanuele Sangalli (S.Alessandro Koala Bergamo – HC), restano solo le due categorie principali.

In DA si attendeva la rivincita tra Anja Skrastina e le atlete svizzere dopo la recente prova ticinese di Rovio l’assenza dell’atleta del Lombardia Orienteering ha dato via libera ad Elena Guglielmetti (Gold Savosa) che ha preceduto la coppia del TOL Heike Torggler ed Eva Schgaguler staccate tra loro di soli 34 secondi e di quasi 4 minuti dalla vincitrice seguono poi Maura Guglielmetti (Gold Savosa) e la rientrante Enrica Mantovani (Lombardia Orienteering) che precede la finlandese Niina Kautto (Sesto 76 Lisanza).
In HA … non avevo parlato di atleti stranieri? … ecco il finlandese Lasse Kautto (Rasti E4), che ormai potrà essere soprannominato “veni vidi vici” che precede di quasi 3 minuti Antonio Serini (Forestale) e Carlo Cristellon (Caleppiovinil), poi Oleg Anuchkin (TOL) ed il nazionale elvetico Manuel Asmus (Gold Savosa), e poi Simone Grassi, l’immenso Francesco Guglielmetti a rappresentare l’ennesima sfida in HA ai giovani rampanti, e Davide Rusconi davanti a Giuseppe Bezzi ed Edoardo Macchi che (ancora una volta) si infila nella top ten davanti ad altri forti atleti.

Dimenticavo: 350 partenti, alla fine. Una volta all’anno mi permetto di scriverlo: “if you don’t like this, you don’t like orienteering”, ma è solo la fine di marzo, ci sarà tempo per ripeterlo.