Lanternino   news
 
17-09-2006
NON E' STATA UNA VACANZA
 
di Stefano Galletti
 
“Non è stata una vacanza... è stata una guerra”. Parole e musica non arrivano da John Candy e Dan Aykroyd, che mai e poi mai domenica scorsa avrebbero portato a casa la pellaccia, ma dai commenti del dopo gara ascoltati a Villaguardia, sede “last minute” della 4° prova di Coppa Italia 2006 per la disciplina dell’MTB-O. E se qualcuno dice che in ogni biker che si rispetti alberga uno spirito alla ricerca di imprese epiche, di chilometri in mezzo alla tormenta sui sentieri più impervi e fangosi (citazioni dal Monte Bondone, dal Gavia o dalla Parigi-Roubaix), allora le condizioni della gara di domenica 17 settembre c’erano proprio tutte.
Il tempo ha cominciato a fare le bizze già venerdì notte, per la gioia dei fortunati impegnati nel TMO ticinese con un’acqua che cadeva a secchiate ed il cielo buio rischiarato solo dai lampi e dalle saette. Sabato, per la gara sprint di MTB-O, la quiete che precede la tempesta: quella della notte del sabato, che ha trasformato (secondo il comunicato gara n. 2) i torrenti in secca in torrenti... e basta, ed i sentieri sassosi in... altrettanti torrenti! Al ritrovo l’arrivo del tracciatore dell’Orienteering Como, un Giuseppe Ceresa trasformato dal fango in un guerriero di terracotta della dinastia ming, non ha scoraggiato nessuno: i più preparati hanno estratto dai bagagliai soluzioni tecnologiche avveniristiche come neanche in Formula 1 (la giusta pressione delle gomme è diventato argomento di seminari improvvisati), mentre anche i corridori più sciammannati hanno inforcato senza paura biciclette vecchie già ai tempi di Binda e Girardengo, fischiettando “le gocce cadono ma che fa...”. Di fronte a questo, anche il cielo ha dovuto arrendersi: e nel giro di 5 minuti 5 (non uno di più) si è passati dalla pioggia battente al sole cocente!

Certo, le condizioni del terreno erano quelle che erano: fango, fango e ancora fango che ha esaltato le doti di forza e di equilibrio dei più bravi, bravi anche a scegliere per l’occasione tratte più lunghe del normale ma che, al prezzo di con qualche centinaia di metri di asfalto in più, si sono rivelate vincenti. E’ stata gara vera non solo per le condizioni del terreno: percorsi impegnativi che hanno richiesto una continua costante lettura fine anche in zona punto, con una carta disseminata di nuovi simboli IOF che i primattori della disciplina non hanno disdegnato di spiegare in continuazione ai meno esperti. E percorsi lunghi, lunghi da vera gara long, a tal punto che l’arrivo dei primi atleti e atlete Elite si è fatto attendere per tutta la mattinata, con classifiche che si componevano nelle altre categorie ma rimanevano incredibilmente vuote proprio in queste categorie.
Il più volte campione italiano Michele Mogno (Or. Swallows Noale) non ha mancato su una prova così dura di far valere la sua esperienza e la sua forza, vincendo in 1h46 e lasciando a poco più di due minuti Ivan Gasperotti (Gronlait Or. Team). Per il terzo posto, con poco meno di due ore di gara sulle spalle, Giorgio Paoli (Or. Pergine) ha prevalso per soli 5 secondi su Alessandro Gaspari (NordEstTarcento), mentre unico altro sotto le due ore è stato Giaime Origgi (IK Prato). Più staccati tutti gli altri, chi più chi meno alle prese anche con guai meccanici acuiti dalle condizioni del terreno: forature multiple, freni catene e cambi saltati sono stati all’ordine del giorno. Meritano tutte una citazione le ragazze cimentatesi nelle DElite, non fosse altro perchè sono giunte tutte e 7 al traguardo facendo in questo meglio dei colleghi maschi che qualche pezzo lo hanno perso per strada: ha vinto la padovana Anna Chiandetti (NordEstTarcento) in 2h04, due minuti davanti a Cristina Turolla (Punto Nord Monza) che per soli 6 secondi ha preceduto la neo-campionessa italiana long (CO, ovviamente!) Laura Scaravonati (Forestale) Milena Cipriani (Panda Valsugana) a 5 minuti dalla vincitrice è quarta, mentre più staccate ma ugualmente eroine di giornata giungono nell’ordine Michela Titoli (Punto Nord Monza), Pandora Segre (FitMonza) e Ilaria Sambo (Tumiza Chiari) al limite delle 3 ore e 30 di gara. L’organizzazione segnala che per problemi all’elaborazione dati alcuni tempi sono sub-judice, ma la sostanza delle classifiche dovrebbe essere questa.
Nelle altre categorie si segnala sicuramente l’H45, con la sfida all’ultimo secondo (dopo 100 minuti di gara) tra Stefano Scuratti (Orienteering Como) ed Ivan Civera (S.Alessandro Koala), mentre in senso opposto da rimarcare i 18 minuti di vantaggio con cui Angelo Bozzola (Unione Lombarda Milano) vince l’H35 davanti a Renato Bettin (Swallows Noale), con il terzo Oscar Galimberti (Unione Lombarda) a quasi mezz’ora: il rivale di sempre Giancarlo Contin (Erebus Vicenza), visto viaggiare oltre il BANG! del suono nelle prime tratte del percorso, è costretto al ritiro anzitempo. Vittorie anche per Valeria Zugliani (GS Pavione – D15), Julia Shutkovskaya (Orienteering Como – D18), Stephanie Bethaz (IK Prato – D20), Sabrina Rostirolla (Erebus Vicenza – D35), Licia Kalcich (CAI XXX ottobre – D45), Emanuela Titoli (Punto Nord Monza - DA), Marco Palmieri (Nirvana Verde – H15), Denis Shutkovsky (Or. Como – H18), Davide Fumagalli (IK Prato – H20), Giuseppe Anfossi (Oricuneo – H55), Flavio Coianiz (NordEstTarcento – HA) ed infine Thomas Manzoni (Punto Nord – HD12).

La due giorni comasca si era aperta a tutti gli effetti sabato pomeriggio, sotto un cielo clemente e quasi afoso, con una prova middle\sprint (qualcuno ha provato a spiegarmi la differenza, ma non ho capito molto bene...) valida come prova di Trofeo Lombardia. La società organizzatrice IK Prato ha messo all’opera sul disegno dei tracciati il nazionale Giaime Origgi e da Davide Fumagalli, che ad un esame da tracciatore risulterebbero promossi a pieni voti: commenti positivi per le tante tratte a scelta multipla disseminate lungo i percorsi, tratte assolutamente orientistiche e poco adatte ai bikers puri, il che ha reso comunque la vita difficile ai partecipanti come testimoniato dai tempi di gara che si sono mantenuti abbastanza alti oltre alla tecnica, favoriti sono risultati gli “scivolatori puri”, come si diceva un tempo dei liberisti, cimentatisi in alcune brevi ma insidiose discese tra i valloni: una di queste, dal fondo probabilmente saponato o spalmato di nutella, ha visto finire a gambe all’aria il 100% dei concorrenti transitati da lì (la lanterna stava sul fondo della discesa)... se tra i rami di fronte fosse stata nascosta una telecamera, ci saremmo rivisti tutti a Paperissima!
La categoria H19-34 ha visto prevalere Ivan Gasperotti davanti a Stefano Batticci (CAI XXX Ottobre) e Michele Mogno, poi Andrea Cipriani (Panda Valsugana) e Mark Hayman (Varese Orienteering). In D19-34 invece netta vittoria per Milena Cipriani davanti ad Anna Chiandetti e Pandora Segre. Come già detto prima, l’H45 si affida agli arrivi in volata, e questa volta a prevalere è Claudio Pancino (Or. Como) su Albertino Parnigotto (Erebus Vicenza) e Alessandro Malusardi (Orientamondo) in una manciata di secondi. L’H35 vede vincente Angelo Bozzola, che questa volta approfitta del finale di gara per superare di stretta misura il rivale dei campionati italiani Giancarlo Contin, abituato alle rimonte nelle ultime tratte. Le altre categorie vedono le vittorie rispettivamente di Chiara Gatti (Punto Nord Monza – D12), Julia Shutkovskaya (D18), Licia Kalcich (D35), Francesco Gatti (Punto Nord Monza – H12) e Luca Tavasci (Or. Como – H18).

L’appuntamento con la prossima prova di Coppa Italia vedrà protagonista il Veneto e la bella cittadina di Marostica. Ancora una occasione per incamerare punti per la classifica finale di Coppa Italia per gli specialisti del settore MTB-O.