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  Lanternino   news    
   
17-05-2005
   
SECONDA PROVA COPPA ITALIA 2005
 
di Stefano Galletti
 
 
Il cambio di scenario avvenuto durante la notte tra sabato 14 e domenica 15 maggio nella zona di Trivigno non avrebbe potuto essere più completo, e sotto tutti i punti di vista! Solo da quello meteorologico, alla pioggia ed al freddo di sabato fa riscontro un sole caldo che rende finalmente giustizia al panorama circostante delle montagne della Valtellina e contribuisce a tenere vicini al corridoio di arrivo ed ai concorrenti tutti i partecipanti ai tracciati filanti e sicuramente centrati per la gara sprint del sabato (a cura di Federico Cancelli e Stefano Gottardi), sviluppatisi sui tratti aperti e semiaperti della parte nord della carta di Trivigno, fanno seguito i percorsi della Coppa Italia di domenica, decisamente impegnativi sia dal punto di vista fisico che tecnico, curati da Daniele Pagliari e Antonio Serini: i concorrenti hanno affrontato così anche le zone ad alta densità di rocce e di paludi nella parte sud della carta, nelle quali tratte scorrevoli si sono alternate a tratte decisamente più lente, a seconda dell’incidenza della vegetazione.
Ovunque siano passati i concorrenti, credo comunque che ben pochi siano tornati a casa senza un vivido ricordo dell’ultimo punto di controllo, la classica lanterna numero 100 eppure le parole di uno dei vincitori di categoria sono state: “L’ultima lanterna? Un po’ di salita, un po’ di palude... ma si riusciva a correre fino in cima”... ma forse non tutti si riconoscono in questa affermazione! (anche alcuni vincitori non hanno potuto fare a meno di percorrere parte della salita camminando e cercando un po’ del poco ossigeno che si trova a quota 1800 metri di altitudine). Sicuramente le ultime tratte hanno contribuito a creare parte di quei distacchi che nelle classifiche generali hanno reso netto il vantaggio dei primi classificati.

Ancora una volta lo spettacolo offerto dagli atleti delle categorie Elite è stato di primissimo livello. Tra gli uomini si attendeva il duello tra il duo Michele Tavernaro – Carlo Rigoni delle Fiamme Gialle e la coppia altoatesina composta da Klaus Schgaguler (T.O.L.) e Mikhail Mamleev (S.L.F). Tra le donne si poteva scommettere sulla voglia di rivincita di Renate Fauner (GS Forestale) e Sabine Rottensteiner (S.L.F), due atlete che non falliscono mai due gare di seguito.
Nella gara maschile Mamleev, Schgaguler e Tavernaro si sono alternati al comando per tutta la prima metà della gara, laddove il quarto incomodo non è stato Rigoni ma il ticinese (Gold Savosa, ex nazionale rossocrociata) Manuel Asmus. Rigoni ha alternato tratte ottime ad altre sotto il suo livello standard, una serie continua di primi e secondi tempi alternati a parziali attorno ed oltre la quindicesima posizione hanno relegato il finanziere al quinto posto finale. Quarto posto per Asmus e terzo per Schgaguler che ha accusato una piccola flessione poco dopo la metà gara ed ha perso il treno per il primo posto. Sono così rimasti Mamleev e Tavernaro a giocarsi la vittoria sul filo dei secondi dopo oltre 16 chilometri sforzo di gara è risultata decisiva la 22esima tratta, nella quale Tavernaro pur con il terzo parziale ha accumulato un ritardo di 90 secondi dal rivale che non ha poi potuto colmare nell’ultimo chilometro di gara: solo 15 secondi alla fine il vantaggio di Mamleev su Tavernaro, in una sfida che si ripeterà sicuramente nelle prossime tappe di Coppa Italia.
Nella gara femminile le protagoniste sono state proprio Renate Fauner e Sabine Rottensteiner, che partivano a distanza di soli 3 minuti l’una dall’altra: sapendo di non potersi permettere indecisioni ad inizio gara, Fauner è partita a gran ritmo mettendo subito a segno una serie di migliori parziali che le hanno dato un minuto circa di vantaggio sulla rivale nella settima tratta (un attraversamento est-ovest molto lungo in una zona di rocce) Rottensteiner deve aver commesso un errore che le è costato ben 9 minuti di ritardo e da quel momento in poi non ha potuto fare altro che lanciarsi in una rimonta che le ha consentito di salire sul gradino più basso del podio, distanziata di poco più di 8 minuti dall’avversaria. Tra loro, con una gara in crescendo, Christine Kirchlechner (T.O.L.) è stata l’unica a limitare i danni in classifica generale giungendo a poco meno di due minuti dalla vincitrice. Quarto posto per Helga Bertoldi (GS Forestale) che precede Sandra Schaerer (OL Norska) poi Maria Novella Sbaraglia (G:O: Subiaco) apparsa in ottima forma a Trivigno.

Nelle altre categorie spicca la classifica, ancora una volta molto affollata, della D20 con Nicole Scalet (US Primiero) che precede la compagna di squadra Marina Simion, poi l’emiliana Sara Sambi (Atletica 85 Faenza) davanti all’altra atleta del Primiero Ana Daldon, tutte nel giro di in un solo minuto. A concludere le categorie giovanili femminili si fa presto a parlare del T.O.L. e dell’US Primiero: Lisa Rass (T.O.L.) vince la D12 davanti a Giada Simion (US Primiero), poi Elena Jagher, Carlotta Scalet e Claudia Zanetel (US Primiero) sul podio della D14 davanti alla prima delle “altre” Lucia Curzio (Orientamondo) in D16 Maria Prouss e Jutta Torggler (T.O.L.) scavano un divario netto nei confronti della terza classificata, Giulia Cunico (Panda Marostica). Solo in D18 si interrompe il dominio di queste due società, ma è la ticinese Vera Ramelli (O-92 Magadino) ad imporsi su Jessica Orler (US Primiero), e terza è Federica Memo (Or. Malipiero Marcon).
Non è molto più variegata la situazione tra i ragazzi. Mikhail Anuchkin (T.O.L.) è primo in H12 davanti a Fabio Daves (Trent-O) Marco Pradel (US Primiero) precede sul traguardo di soli 5 secondi Stefan Kofler (T.O.L.) in H14. Stefano Ongaro (US Primiero) in H16 vince prendendo il comando dalla terza lanterna con 4 minuti circa di vantaggio su Philipp Kleger (OLG Chur) e Michael Sbrizzi (Semiperdo Maniago). Infine anche Jonas Rass (T.O.L.) si prende la rivincita sulla gara di sabato lasciando Luca Dallavalle (GS Caleppiovinil) a 4 minuti e mezzo e i rivali di sempre Giancarlo Simion e Nicola Giovanelli (US Primiero) a 8 e 9 minuti. L’unico atleta a liberarsi da questo dominio è l’emiliano Nicola Ventura (Pol. G Masi) che vince la H18 con 50 secondi di vantaggio su Denis Shutkovsky (Orienteering Como), ma al terzo e quarto posto ci sono ancora una volta atleti dell’US Primiero: Aaron Gaio e Daniele Orler.

Introduco le categorie master partendo dall’H35, nella quale Stefano Maddalena (O-92 Magadino) piazza il primo tempo sulle prime 7 lanterne 7 (più altri migliori parziali sparsi in giro per la gara...) e viene su di corsa dalla salita che porta all’ultima lanterna, anche se non è lui ad aver rilasciato quella dichiarazione in classifica precede Thomas Hiltebrand (Aget Lugano di circa 10 minuti), poi Roberto Pradel (US Primiero) che è il primo degli italiani e precede Mark Hayman (Varese Orienteering), Oleg Anuchkin (T.O.L.) e Hannes Ehrensberger (SCOM Mendrisio) nella classifica più cosmopolita di giornata. Antonio Baccega (Fiamme Gialle) non resta mai a lungo digiuno di vittorie e fa sua la H40 con un buon margine su Paolo Dissette (CSI Sasso Marconi) e Carlo Pilat (GS Forestale). H45 e H50 vedono sugli scudi gli uomini della famiglia Guglielmetti, Michele e Francesco (Gold Savosa), che vincono entrambi con 3 minuti circa di vantaggio il secondo dell’H45 è Massimo Balboni (Atletica 85 Faenza) e poi è l’Erebus Vicenza a salire 3 volte sul podio con Tiziano Zanetello, Silvano Tonolo e Stefano Zonato. Francesco Zanon (AS Cauriol) vince in H55 su Gino Vivian (Or. Pergine) e Paolo Simoncelli (US San Giorgio) vince la H60 su Carlo Nessi (Orienteering Como). Una vittoria anche per il laziale Vincenzo Brandi (Cral Enea Casaccia) tra i super master dell’H65.
Tra le donne è Ilaria Ferrari (SCOM Mendrisio) ad imporsi in una D35 molto ma molto fisica, con le prime 3 atlete italiane che si giocano il podio in 19 secondi, e Marirosa Hechich (Semiperdo Maniago) riesce a precedere la compagna di squadra Donatella Vecchies e la campionessa italiana long Angela Leonardelli (Or. Pergine). Poker lombardo in D40, con Anna Sedran (Lombardia Orienteering) a precedere Daniela Putzu (Varese Orienteering), Laura Piatti (Orienteering Como) e Cristina Turolla (Punto Nord Monza). In D45 solo Agathe Murer (Or. Pergine) si inserisce nel duello tra le 3 ticinesi Daniela Guglielmetti (Gold Savosa, prima), Bea Arn (SCOM Mendrisio, terza) e Gerda Guglielmetti (Gold Savosa, quarta). Lucia Sacilotto (Unione Lombarda) vince in D50 davanti a Lucia Bragagna ed Ivana Zotta (Or. Mezzocorona) cosicché sul podio salgono un numero di titoli italiani che si avvicinano (tra individuali e staffetta) alle 20 unità. Davvero risicato il vantaggio con il quale Elisabeth Gruber (T.O.L.) vince in D55 su Licia Kalcich (CAI XXX Ottobre) ed infine è Rita Margaira (Cus Torino) a precedere Annamaria Abram (Crea Rossa) e Maria Laj-Bellotti (Orientalp) in D60.

Le ultime citazioni per vincitrici e vincitori delle altre categorie assolute: Chiara Sergenti (IK Prato – DA), Annetta Schaad (OLG Chur – DB) e Eveline Wetli (Pontresina – DC) e poi John Feenan (Panda Marostica – HA), Gian-Reto Schaad (OLG Chur – HB) e Michele Benato (GS Galilei – HC).

Resta da svelare il mistero: chi sarà mai l’atleta che non ha sentito la salita all’ultimo punto di controllo? E’ ticinese, è un grande veterano, sarà il gran capo dei JWOC di luglio... insomma è Francesco Guglielmetti! Ma vi posso garantire che i vari Mair, Maddalena, Hiltebrand, Guglielmetti, Balboni, Zanetello, Pradel e compagnia avrebbero detto la stessa cosa, perchè loro sono davvero arrivati in cima alle paludi correndo senza sosta è proprio vero che per loro anche le salite più impegnative diventano meno cattive.
 
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