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  Lanternino   news    
   
18-04-2005
   
TROFEO DELLE REGIONI 2005
 
di Stefano Galletti
 
 
E’ ancora una volta il Trentino ad aggiudicarsi l’edizione 2005 del Trofeo delle Regioni, la “gara dei comitati” svoltasi quest’anno nel fine settimana del 16 e 17 aprile al Passo della Colla di Casaglia (Firenze). Il Trentino guidato da Fabio Hueller e Andrea Rinaldi vince la classifica finale con un certo margine di vantaggio, piazzandosi al secondo posto parziale negli assoluti e vincendo le categorie giovani e master al secondo posto termina la Lombardia di Corrado Arduini, anch’essa tre volte sul podio (terza negli assoluti, seconda tra i giovani ed i master). I risultati parziali si completano con l’Alto Adige che vince nella categoria Assoluti, l’Emilia Romagna seconda tra i giovani ed il Friuli terzo tra i master: ne viene fuori così una gran bagarre per il terzo posto finale del Trofeo, con l’Emilia Romagna che precede di soli 13 punti l’Alto Adige, mentre per il quinto posto finale il Friuli addirittura precede di soli 3 punti una super potenza come il Veneto, al sesto posto generale. Non lontano termina il Lazio, che rimonta e sfiora il podio nel parziale dei master, mentre più staccati sono i padroni di casa della Toscana, la Liguria, il Piemonte e l’Umbria.

Questo il resoconto dei numeri. Ma i numeri non bastano certo a rispecchiare fedelmente le due giornate di sport vissute intensamente che l'Idrott Klubb Prato (società organizzatrice, con l'indispensabile collaborazione del G.S.E. C.A. Paracadutisti), i terreni della Colla di Casaglia (gentilmente messi a disposizione da Madre Natura a tutti i concorrenti ed anche dall'Atletica 85 Faenza agli organizzatori - che ringraziano pubblicamente in un apprezzabile esempio di collaborazione fra società) e Giove Pluvio (spettatore poco interessato ma protagonista del sabato) hanno offerto ai 500 atleti convenuti da 11 regioni d'Italia, in rappresentanza dei Comitati regionali o delle rispettive società.

Si parte infatti il sabato di primo pomeriggio sotto un cielo che non promette niente di buono: i primi concorrenti che arrivano ai 100 metri del passo sono accolti da pioggia gelida che si tramuta presto in grandine le nuvole che si alzano e si abbassano ritmicamente rendono difficile persino intravedere il corridoio di arrivo nella sua interezza: neppure il fatto di correre in una faggeta ad elevata visibilità può aiutare in queste condizioni.

E se da un lato l’organizzazione è messa a dura prova dalle condizioni atmosferiche, dall’altro la visione di Massimo Bianchi che attraversa il campo di gara in poncho e calzoni corti sotto il diluvio gelido rende l’idea degli sforzi che i ragazzi di casa stanno facendo per condurre in porto la gara: non tutto andrà liscio, ma da parte degli atleti non si andrà al di là di qualche mugugno ed anzi alcuni si rimboccheranno anche le maniche per aiutare gli organizzatori a condurre in porto il Trofeo (non sarebbe giusto citare nomi e cognomi, col rischio di dimenticarsi qualcuno, quindi mi limito a segnalare per tutti M.B. che i concorrenti dell’individuale hanno visto al primo “cancello” della gara di domenica).

Con la partenza posticipata di mezz’ora i lanci delle staffette colgono l’unico momento di quiete in mezzo alla tempesta, con i concorrenti che affrontano i primi tratti di fango già prima di essere arrivati al punto K di controllo... ma questo fango è solo l’inizio di ciò che li attende: percorsi tecnici e fisicamente impegnativi, nei quali occorre sempre scegliere tra l’approccio diretto “giù per il vallone ... su per il vallone” e la scelta tattica dell’”aggiramento in costa”. Ma dove si vuole andare se le coste sono ripide e la pioggia battente ha reso il terreno sdrucciolevole come un campo di calcio saponato? Alla fine le scelte si orientano sull’attacco diretto ai punti di controllo, concedendosi passaggi in curva di livello solo quando si presenta la possibilità di sfruttare i rari sentieri del bosco.

Prima che la pioggia ricominci a cadere battente, e prima della seconda grandinata di giornata, e prima del buio calato sul passo durante le terze frazioni (almeno quelle a lunga gittata delle squadre meno performanti) i primi cambi vedono protagonisti le staffette dei giovani: nella D16 sono le due squadre del Trentino a guidare fin dall’inizio la contesa con pochi secondi di vantaggio sull’Emilia Romagna, che finirà quarta dietro al Veneto in rimonta, prima di prendere il largo in seconda e terza frazione. Nella prima frazione della D20 Ana Daldon e Sara Di Furia giocano a superarsi continuamente per tutta la frazione: Daldon da il cambio a Marina Simion con due minuti di vantaggio, e da questa il testimone arriva a Nicole Scalet con un bonus di altri due minuti alla fine il vantaggio del Trentino è di 6 minuti su Di Furia-Sambi-Carluccio, mentre per il terzo posto termina in rimonta il Veneto (Dal Bello-Anedda-Memo). Friuli ed Emilia sugli scudi in H16, con Sbrizzi M-Genuzio-Sbrizzi N. a precedere Bignami-Bacci-Guizzardi, con la Lombardia (Brozzi-Bambozzi-Bielli) al terzo posto. Nell’H20 (categoria nella quale corrono così tanti giovani di interesse nazionale) il Trentino (DallaValle-Giovanelli-Simion) ha ragione della partenza furiosa del toscano Bertolini, che con i compagni Baccelli e Salvioni agguanta il secondo posto finale davanti alla Lombardia (Macchi-Benini-Fumagalli).

Nella staffetta assoluta maschile l’unico a prendere il largo in prima frazione è Emiliano Corona che corre per il Lazio e cambia con 5 minuti di vantaggio su un gruppetto che comprende i Trentini Giuseppe Bezzi e Stefano Cristellon, il veneto Michele Franco ed il Lombardo Fabrizio Iozzi. Poco staccato Anatolj Cesarini per la Toscana, mentre Rudi Mair (Alto Adige) perde contatto con i primi e cambia in decima posizione. La rimonta di Oleg Anuchkin e Mikhail Mamleev porta l’Alto Adige al secondo posto finale a poco più di 1 minuto dal Trentino (Bezzi Giuseppe e Marco + PierPaolo Corona), mentre per il terzo posto va al Veneto (Franco, Serini, Seidenari). In D21 invece il duello è tra Alto Adige (Schgaguler-Innerebner-Rottensteiner) e Lombardia (Poete-Brambilla-Novello), due staffetta dall’età media bassissima ed un duello che tra alti e bassi terminerà solo a poche tratte dalla conclusione a favore delle altoatesine qui terzo posto ancora per il Veneto (Anedda-Trevisan-Campagner).

In D35 la Lombardia (Shutkovskaya-Sedran-Piatti) chiude con più di 1 ora di vantaggio su Trentino (Leonardelli-Conte-Hoffer) e Friuli (Vecchies-Xausa-Fattori), e queste ultime squadre lottano veramente sul filo dei secondi. Ranghi invertiti in D45: vince il Trentino (Murer-Bragagna-Zotta) sulla Lombardia (Frattini-Sacilotto-Riva) e terzo posto ancora per il Friuli (Hechich-Brearley-Kalcich). Lombardia su tutti in H35, con due staffette ai primi due posti (Brambilla-Hayman-Biella su Giovannini-Colombo-Shutkovsky) e terzo posto per l’Emilia Romagna (Dissette-Grilli-Balboni): per la serie “i master si curano”, al primo cambio c’erano 5 squadre il 20 secondi! In H45 è il Trentino di Murer-Dell’Eva-DePaoli a chiudere al primo posto davanti a Lombardia (Battistoni-Villa-Accorroni) e Veneto (Tonolo-Martignago-Zonato).

Per l’individuale, Giove Pluvio deve aver deciso che lo spettacolo del giorno prima era bastato ed è andato così ad infestare altri paraggi: si parte ancora con un cielo un po’ coperto (ma la giornata si chiuderà con un sole splendido!) ed un Trentino che deve difendere circa 60 punti di vantaggio sulla Lombardia.

In campo femminile c’è un cognome “Rass” che vince la D12, ed è la piccola Lisa che difende i colori dell’Alto Adige in D14 Elena Jagher (Trentino) precede la compagna di squadra Monica Trotter e Julia Shutkovskaya (Lombardia). Martina Mazzotti (Emilia) vince in D16 in una classifica cortissima che vede al secondo posto Carlotta Scalet (Trentino), al terzo Maria Prouss (Alto Adige) ed al quarto Claudia Zanetel (Trentino). Parla solo la lingua del Primiero la D18, con Nicole Scalet e precedere di 7 minuti Jessica Orler, mentre il terzo posto va a Federica Memo (Veneto) che ripete la bella prova della staffetta. In D20 Sara Sambi (Emilia) si prende la rivincita sulle trentine Marina Simion e Ana Daldon. Sabine Rottensteiner ancora sugli scudi in D21, davanti a Maria Novella Sbaraglia (Lazio) e Anna Chiandetti (Friuli), ed anche Oxana Shutkovskaya ripete la vittoria del giorno precedente davanti a Ruth Kastl (Alto Adige) e Donatella Vecchies (Friuli). Così si ripete anche Laura Piatti in D40 su Agathe Murer ed Anna Sedran, mentre la D45 va ad Anne Brearley su Annamaria Riva ed Ivana Zotta (tutte costoro già citate in precedenza con le rispettive regioni di rappresentanza). D50 a Licia Kalcich su Sandra Hoffer e Margherita Kurschinski (Lazio) Elisabeth Gruber (Alto Adige) vince una D55 particolarmente tirata, di misura su Maria Cristina Fattori (Friuli) e Cristina Casatta (Trentino), mentre Annamaria Abram (Trentino) precede Maria Laj-Bellotti (Lazio) e Rita Margaira (Piemonte) in D60.

Tra i ragazzi podio per Alessandro Zeni (Trentino), Marco Guizzardi (Emilia Romagna) e Stefan Kofler (Alto Adige) in H14 Martin Thomaseth (Alto Adige) porta in Alto Adige i punti della vittoria in H16, ma non fa altrettanto il secondo arrivato Enrico Turra che è trentino ma non fa parte della squadra ufficiale terzo posto per Luca Bignami (Emilia Romagna) sul laziale Matteo Spreca.
L’H18 va a Luca DallaValle (Trentino) su Jacopo Benini (Lombardia) e Nicola Ventura (Emilia Romagna). Grande lotta in H20 tra il trentino Nicola Giovanelli ed il toscano Dario Bertolini, che chiudono a 38 secondi di distanza, con Giancarlo Simion terzo a precedere l’altoatesino Jonas Rass.
In H21 Mamleev corre quasi in solitario, vincendo con 3 minuti e mezzo di vantaggio su Emiliano Corona, poi un altro giovane, Marco Seppi (Friuli) che precede l’esperto PierPaolo Corona (Trentino) ed un altro giovane (Antonio Franco), primo dei veneti anche se neppure lui corre in “quota comitato”. In H35 c’è Hayman, ed il primo posto va lì c’è Anuchkin, ed il secondo posto pure se ne va... gli “altri” si chiamano Andrea Cipriani (Trentino), Stefano Brambilla (Lombardia) e Luca Folin (Friuli) e sono gli unici a chiudere in meno di 1 ora. In H40 tornano ai vertici Enrico Casagrande (Trentino) e Rudi Mair (Alto Adige), con Eduard Shutkovsky (Lombardia) sul gradino più basso del podio. L’H45 termina con la volata tra il ligure Giovanni Faetanini ed il veneto Silvano Tonolo, divisi alla fine da soli 4 secondi, mentre il terzo posto va ad HansJoerg Huber (Alto Adige). L’H50 è appannaggio di Stefano Zonato che vince con due minuti di vantaggio sul faentino Vittorio Ercolani (Atletica 85), Gilberto Cicconi (Lazio) e Luciano Nanni (Emilia Romagna). Va al veneto anche la vittoria in H55: Armando Martignago precede il trentino Gino Vivian e l’altoatesino (Walter Gruber). Il Trentino si impone invece in entrambe le categorie “super-master”: Harald Bertoldi in H60 e Franco Casatta in H65. Sul podio con loro salgono Cesare Spacca (Piemonte) e Sereno Zorzanello (Veneto), e poi Vincenzo Brandi (Lazio) e Marino Zacchigna (Friuli Venezia Giulia) tra i veteranissimi.

E sono questi tutti i risultati parziali che alla fine danno la classifica finale di cui si è già detto: Trentino, poi Lombardia ed Emilia. A seguire le altre regioni. Per il 2006 si aprirà ancora la caccia al Trentino, mentre Lombardia ed Emilia cercheranno di confermarsi da podio e sempre più vicine al vertice, ed Alto Adige e Veneto misureranno le rispettive forze per rientrare tra le candidate ai primi 3 posti.

Ma prima che sulla Colla di Casaglia calino le prime ombre della sera, quando ormai le premiazioni sono concluse ed il Trofeo passato “in giudicato”, è ancora Giove Pluvio a voler avere l’ultima parola ed alla coppia di M.B. (ma cosa ci stanno a fare ancora queste iniziali? Massimo Bianchi e Marco Bezzi!) tocca cimentarsi nell’impresa di raccogliere tutti i punti di controllo (il che equivale a chiudere l’impianto cartografico) sotto una grandinata che alla fine lascerà sul terreno 15 centimetri di materia ghiacciata...
 
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