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  Lanternino   news    
   
16-11-2004
   
ORIENTISTI A NEW YORK
 
di Stefano Galletti
 
 
C’è ancora qualcuno che non crede che il gruppo di HB che ogni settimana si incontra e si affronta sulle cartine di mezza Italia sia una semplice “categoria”. Ma l’HB è un mondo a parte, con le proprie aspirazioni e le proprie gerarchie, una categoria che resiste al trascorrere del tempo nella quale molti di noi entrano a 25 anni e non ne escono più fino a fine carriera. E si finisce per fare amicizia con gli avversari e a sapere tante cose di loro... così quest’anno sono venuto a sapere che Andrea Segatta (Orienteering Mezzocorona) aveva intenzione di cimentarsi nella Maratona di New York Andrea quest’anno ha vinto la “Due giorni della Valsugana”, appare al 170esimo posto in lista base Fiso con un punteggio discreto. Lo ricordo a Lanzo d’Intelvi nelle qualificazioni: riusciva senza grossi patemi a tenere il passo di un atleta elite (quando ci siamo incrociati mi ha persino salutato... e l’atleta elite non era uno qualsiasi: le iniziali sono M.T.!). <>. Lunedì scorso, dopo la New York Marathon, ho provato a scorrere le classifiche: sono partito dai numeri uno... ecco gli africani, i sudamericani, i primi italiani e tanti europei... poi un nome: SEGATTA ANDREA – ITA – 299° in 2 ore, 54 minuti e 32 secondi. 299esimo su 40.000 concorrenti al via: Andrea era nella stessa pagina dei risultati del vincitore Hendrik Ramaala e di tutto il gotha del mondo della maratona. Avrei voluto poter scrivere qualcosa con la stessa passione e la stessa gioia con la quale Andrea mi ha raccontato la sua esperienza, ma non credo di esserne capace: è meglio se lascio la parola a lui.

“L'esperienza supera di parecchio quello che una persona si immagina. 2 milioni di persone per strada è il dato diffuso dalla polizia di New York e questo dovrebbe già farti immaginare l'ambiente. Mettici 40.000 iscritti, e una clima di festa strepitoso... un’esperienza fantastica, entusiasmante, indimenticabile.
La gara : alla partenza tutto ordinatissimo e organizzato alla perfezione. Cancelli ogni 1000 concorrenti. Quello dei primi 1000 bello largo e comodo: fino a 40 minuti prima era possibile scaldarsi con calma. Noi siamo arrivati circa 2 ore prima e abbiamo potuto stare comodamente seduti su un prato per stare rilassati. Alla partenza... ero 2-3 file dietro ai top runners e a non più di 15 metri dall'arco della partenza. Un emozione grandiosa anche questa. Prima dello start l'inno americano cantato solo a voce da una cantante bravissima fa venire la pelle d'oca. Poi le due cannonate del via . Che botti! Il ponte di Verrazzano... 2 miglia con una panoramica su Manhattan strepitosa. Poi Brooklyn e il Queen’s vanno via facili facili anche se di pianura totale ce ne è poca... sono sempre leggeri su e giù. Per strada il tifo è assordante, in certi tratti fai fatica a parlare con i tuoi compagni di corsa tanto sono le grida e l'entusiasmo della gente che ti chiede l’”high five” a ripetizione, in particolare i bambini che sono tenerissimi in questo. Tantissimi anche i gruppetti musicali e in un punto addirittura c’era un’orchestra con almeno 50-60 musicisti con i fiati.
Alla mezza sono passato in 1h23', che può sembrare un po’ veloce ma.... la seconda parte della gara è terribile, più di quello che avevo pensato e immaginato dall'altimetria del percorso. Al 25° il Queensboro, il ponte fra il Queen’s e Manhattan, 50 metri di dislivello in un Km. Duro ma non ancora mortale dato che energie ne avevo ancora parecchie. Il peggio era lì vicino. Dal 30° in poi, a partire dalla First Avenue, inizia il calvario di continui lunghi tratti in salita, con pendenze non dure, ma continue. Dal 30° in poi sai che è già dura di per se, ma con le salite diventa massacrante. La TV non rende bene le pendenze. Per fortuna c'è la gente, il tifo è assordante e continuo e ti tiene in vita. Domenica a complicare il tutto ci si è messo anche il vento contrario, anche forte. Quindi ho avuto un calo abbastanza netto anche se ho continuato a correre almeno a 4'20''. Le ultime 3 miglia a Central park: spettacolare il pubblico ma qui le salite da lievi e lunghe si trasformano in brevi ma ripide. Credo che in alcuni tratti raggiungano anche il 5-6%. Sono strappi brevi che ti ammazzano, in uno di questi mi sono letteralmente piantato. Tremendo il tratto dal km 40 al km 41.5, in pratica l'ultimo miglio : si costeggia il lato corto di Central park, per dirigersi al Columbus circle che è l'angolo sud est del parco. Qui la salita è davvero impegnativa, lunga e nemmeno così lieve. Ho avuto problemi seri e il parziale sul miglio mi ha detto che devo aver corso a 5'00''/Km in quel tratto ho pure superato qualche atleta fermo a bordo strada a 1 Km dalla fine. Davvero duro, durissimo. Vederlo alla TV non rende. Per fortuna poi passi il Columbus Circle e rientri in Central Park per gli ultimi 500 metri... Lì è davvero fatta e ti godi l'abbraccio che il pubblico ti manda. Una gioia che ti entra dentro. Passare l'arco dell'arrivo è un momento che non dimenticherò mai. E'troppo intenso per scriverlo e raccontarlo. Poi per andare a riprendere la sacca abiti tutti i volontari si congratulano con te e ti assistono in qualsiasi tua esigenza. Con rispetto, cortesia, umanità, sempre con un sorriso splendido che ti sorprende e ti commuove quasi.
Il 299° posto è per me un piazzamento prestigiosissimo, tendendo anche conto che quando mancava 1 mese e 1/2 alla gara il problema al ginocchio che ho avuto mi ha tenuto fermo 15 giorni circa in un momento topico della preparazione. E questa cosa l'ho pagata alla fine.... ma fa nulla. Sono troppo contento per qualsiasi rimpianto”.


Fin qui il racconto di Andrea Segatta. Ma con un piccolo sforzo sono sceso ancora di qualche posizione in classifica, e indovinate un po’ in chi mi sono imbattuto? Andrea Visioli – Cus Parma Orienteering – 3608° posto in 3h38’48” (ma il tempo vero dalla linea di partenza a quella di arrivo è 3h38’36”, perchè il tempo più alto è quello rilevato allo sparo del via, ma non tutti i 40.000 possono attraversare la linea di partenza in quel momento...), atleta che compare nelle liste Elite da molti anni ed ha alle spalle tante vittorie di prestigio e ne avrà ancora davanti a sé (attualmente è al 26° posto della lista nazionale). Allora andiamo a leggere anche le sue impressioni.


“Per quanto mi riguarda ero preparato per affrontare la corsa sulle 3h05'-3h10', ma non si può correre una maratona dopo 3 giorni di shopping su e giù per New York senza mangiare un piatto di pasta come si deve 250 metri di dislivello non sono un problema come lo sono invece le discese spaccagambe... Fino ai 21 km ero in tabella con un passaggio da 1h31' poi dal 16° al 26,2° miglio della maratona CRAMPI, crampi che mi hanno costretto a camminare e fare stretching perdendo più di mezz'ora sulla previsione.
Mi ero testato due volte sui 29km in allenamento chiudendoli brillantemente in 2h02 e 2h06 imponendomi di fermarmi per non strafare.
Ma a New York non era giornata: già al km 10 avevo un risentimento muscolare al quadricipite sinistro: se non fosse stato per quei 2 milioni di spettatori non l'avrei finita. Non puoi, non riesci a ritirarti, perché la maratona è loro, un atto di partecipazione senza precedenti, che non può essere immaginato precedentemente.
Credo che riproverò la distanza il 27 febbraio alla Maratona dei Luoghi Verdiani organizzata dal CUS Parma (da Salsomaggiore a Busseto), ma sarà certo un'altra cosa, più intimista, più solitaria.
New York andrebbe sicuramente rifatta, non per migliorarsi, perché non é la maratona "da tempo", ma per rigodere nel sentirsi parte di tutti i colori, le urla, le mani che ti cercano, gli occhi che ti stimano per quello che stai facendo percorrendo una città che per un giorno è veramente di tutti!”.


Andrea Visioli non è stato l’unico atleta del Cus Parma Orienteering a completare la Maratona di New York: in classifica si trova anche Francesca Pelizzola, giunta al traguardo in 10488° posizione con il tempo di 4h11’10”, che netto da partenza ad arrivo scende a 4h07’41” Andrea mi ricorda i risultati di Francesca: campionessa dei centri storici nazionali 1999, 2000, 2001, 2002 e 2003 (con vittoria anche nella caldissima tappa di Milano), ed io aggiungo che è attualmente al dodicesimo posto nella lista Fiso nazionale per l’anno prossimo.
Citazione d’obbligo anche per un’altra atleta del Cus Parma orienteering: Maria Sole Paroni, che ha chiuso in 30.842° posizioni con un tempo di 5h37’18” (tempo netto di 5h33’49”) e che troviamo anch’essa nella lista base Fiso del 2005

Le loro parole sono state il racconto, questa volta non poteva essere altrimenti. Ringrazio quindi a nome di tutti Andrea Segatta ed Andrea Visioli per l’aiuto, per la prestazione atletica e per la passione riversata nelle loro frasi.
 
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